Mi presento:
Sono nato nell’aprile del 1955 a Novazzano, nel canton Ticino, in Svizzera.
Sono stato docente di scuola elementare, con passione ed entusiasmo, per 44 anni, fino al pensionamento.
Da sempre appassionato di pittura, dopo esperienze quale autodidatta, dal 1990 al 1998 ho seguito i corsi di disegno e pittura del Maestro Gino Macconi, a Mendrisio.
La mia prima mostra è stata la collettiva “Pittura insieme”, allestita dal maestro per i suoi allievi nella Sala del Torchio di Balerna, nel 1991.
Ritrovarsi assieme, per condividere le proprie passioni e le proprie esperienze è molto stimolante: per questo, con un gruppo di amici ed ex allievi di Gino Macconi abbiamo mantenuta viva la consuetudine di ritrovarci a dipingere insieme in un atelier presso Casa Pessina a Ligornetto.
Chiudo la mia biografia presentando, più sotto, alcune note critiche alle mie opere in occasione di esposizioni e mostre.






Hanno scritto di me

… quando nel 1990 incontra Gino Macconi (Intra 1928-1999 Sorengo) e ne segue i corsi tenuti presso il Vecchio Ginnasio di Mendrisio, trova nell’amico e maestro una corrispondenza espressiva che libera la sua pittura da quella semplice descrittività a favore di un racconto di più ampio respiro su cui s’innestano spunti formali e simbologie inedite. La sua pittura comincia a muoversi essenzialmente attorno alla figura umana con un gesto pittorico che diventa più espanso e scorrevole, espressivo fino ai limiti di una gestualità istintiva, assieme ad un apporto materico che talora si ispessisce.
(Paolo Blendinger, 2011)

Nella storia pittorica di Giuseppe Merlo ci sono due riferimenti essenziali: Gino Macconi e il territorio. Cioè un modo di interpretare e un modo di essere. Merlo, lungo l’insegnamento di quell’autentico maestro che è stato Macconi, legge il territorio attraverso la figura. E viceversa. Nel senso che immerge le esistenze nell’elemento naturale: terra, roccia, cielo, mare. Cosicché le figure, cioè le persone, diventano esse stesse materia e territorio in un rapporto di vicendevole scambio che si ammanta di attrazione reciproca, di affetto. Queste figure, queste esistenze si cercano e si attraggono come la terra e il cielo, le albe e i giorni, il sole e l’acqua.
(Dalmazio Ambrosioni, 2006)

… al centro della scena vi è la figura umana, incarnata, appena suggerita, o ben definita nel mescolio fra linea e forma. Sono lavori dal grande fascino cromatico che emanano una superba energia: è il modo che Merlo ha di far aderire il colore alla vita.
(Simona Ostinelli, 2004)

… nell’ultimo periodo creativo, che va dal 1999 ad oggi, si fa strada un’altra tendenza, un interesse nuovo mirato all’uomo, e non solo come figura. L’opera dal titolo “Cecenia” non può che lasciare un forte impatto sullo spettatore: una teoria di figure appena accennate, ma infinitamente espressive. Dal quadro emana una enorme tristezza, che difficilmente potrà lasciare indifferenti.
Tutte le opere esposte a Lugano hanno un’unitarietà di colore che le distingue: sono le terre e gli azzurri che predominano e le caratterizzano, una specie di sigillo ad esse impresso dall’autore, che rimane nella memoria di chi guarda più e meglio di una semplice firma.
(Sussy Errera, 2001)

… già allievo di Gino Macconi, riesce dopo premesse inevitabili di una figurazione naturale, a trovare lentamente una sua ben definita scrittura. Il che significa che la sua scelta, la pittura, non è stata una voglia ludicamente casuale o semplicemente velleitaria, ma una vera e genuina passione (…)
Dei tre elementi primi della visibilità, segno-forma-colore, Merlo predilige il segno e il colore: il segno, che delimita la realtà, e il colore che la travolge e la esalta.
(Ottorino Villatora, 2001)

… Aujourd’hui, le peintre veut reproduire sur la toile ses couleurs. Les familières. Celles qu’il retrouve sur les toits des maisons de Novazzano, dans le Mendrisiotto. Celles qui animent les jeux de la lumière céleste. Celles d’un paysage auquel il appartient. Couleurs ôcres, terre de Sienne. Couleurs d’une terre qu’il foule quotidiennement. Merlo plonge aussi à corp pendu dans d’autres réalités….
(Christiane Meroni,
“Le Journal du Jura” 1.12.2000)
Sabato 3 agosto 2024 , in occasione del vernissage di una mia mostra, Davide Gagliardi, giornalista e animatore della RSI, mi ha rivolto alcune domande in diretta su ReteUno. Vuoi ascoltare la chiacchierata?